Andreea Hartea di RAH COLOURS
e la sua Anima Visiva
Andreea Raluca Hartea è un’artista visiva e consulente del colore che aiuta le persone ad esprimere la loro unicità e a ricercare il benessere attraverso l’uso del colore.
Per farlo ha creato il test RAH Colours, un test di associazione implicita che permette di rintracciare il valore positivo o negativo di un colore per ogni persona.
Io e Andreea ci siamo conosciute mentre ero alla ricerca di una formazione sulla consulenza colore per i miei servizi fotografici di Brand.
Durante il suo corso ho amato il cambio di prospettiva sul mondo del colore e ho imparato che in sé non esistono colori negativi o positivi assoluti, ma ognuno di noi, attraverso le esperienze e le emozioni collegate ad esse, li trasforma in qualcosa di estremamente personale e soggettivo.
Si crea così una palette colore personale ed unica legata in profondità ai nostri ricordi e considerando che “fino all’84% di quello che sentiamo è definito in qualche modo dalle cromie che ci circondano”* questo diventa uno strumento potentissimo e rivoluzionario.
Dal contattarla per frequentare un suo corso di formazione sul Test RAH Colours al prendere un volo per Bucarest per raccontare la sua Anima Visiva il passo è stato breve.
Sono felice di aver trovato sulla mia strada una donna così rivoluzionaria e grata per quello che abbiamo creato insieme.
Ti consiglio di ascoltare la sua Ted Talk , io già dall’introduzione mi ero resa conto della meraviglia che avevo scoperto:
“Sapete, quando mi sono trasferita da Bucarest a Palermo avevo 9 anni, era il 24 dicembre e l’8 gennaio ho cominciato la scuola. Mi ricordo che la mamma mi aveva preparata a quel giorno come se fosse l’ingresso nell’alta società piuttosto che in una scuola nuova.
Non mi aveva detto molto su cosa mi sarei potuta aspettare (…) sapevo solo presentarmi, dire pizza, si, no e grazie. (…)
Cel’ho chiarissimo il mio primo giorno di scuola, ero pietrificata sull’uscio della classe, per niente al mondo avrei voluto che la mano di mia madre si sganciasse dalla mia. Il cuore mi batteva come quello di un colibrì.
E quando mia mamma mi ha spinta a fare qualche passo in avanti mi sono sentita mancare, con voce tremolante e bocca secca mi sono dovuta presentare: “Mi chiamo Raluca.”
Davanti avevo una classe di bambini incuriositi e una maestra con un rossetto rosso fuoco.
Era un incubo andare a scuola (…) Ero confusa e intimidita e anche se tutto intorno a me era molto più bello rispetto a Bucarest non riuscivo a placare la frustrazione asfissiante (…) Mi sentivo senza via d’uscita, in trappola(…)
Ecco, vi ho raccontato questo episodio per condividere un’esperienza che ho vissuto e sollecitare in voi l’EMPATIA.”
Che la #colourevolution abbia inizio.
Elena
*”Il colore nella progettazione” Frank Mahnke