Il colore nella fotografia di branding e nell’identità visiva
La scelta dei colori per comunicare l’unicità del proprio brand è uno degli aspetti più delicati e complessi della progettazione dell’identità visiva e del servizio fotografico di branding
Io stessa mi sono interrogata in passato sulla mia unicità, chiedendomi se esiste davvero oppure se si tratta dell’unicorno bianco del marketing online, una cosa del tipo “tutti ne parlano ma nessuno l’ha mai vista”.
Negli ultimi due anni, grazie a donne meravigliose, ho scoperto che esiste ma che il passo successivo è riuscire a portarla alla luce e comunicarla rimanendole fedeli.
Vogliamo essere uniche ma abbiamo paura del cambio di prospettiva necessario per scoprire quali siano i nostri tesori nascosti e come manifestarli al mondo.
Così a volte succede che davanti a delle scelte per valorizzare noi stesse e il nostro brand ci spaventiamo e allontaniamo proprio da ciò che ci differenzia dagli altri, rinneghiamo la nostra unicità per percorrere una strada che ci sembra più sicura perchè è stata scelta da molte altre persone prima di noi.
Da queste premesse è nata la mia ricerca sul colore e la scelta di abbracciare un punto di vista rivoluzionario da portare alle mie clienti.
Lo studio del colore ha affascinato per secoli artisti, studiosi e scienziati e continua a farlo oggi grazie alle neuroscienze e alla psicologia cognitiva che proseguono gli studi sula percezione visiva e le emozioni in relazione al colore.
Fisicamente il colore è luce, cioè un’insieme di onde elettromagnetiche di diversa lunghezza che vengono assorbite e riflesse dagli oggetti.
Le onde riflesse arrivano ai nostri occhi colpendo i fotorecettori, coni e bastoncelli, che si trovano sulla retina e si trasformano in stimoli che arrivano al nostro cervello e vengono interpretati.
Il colore esiste solo in relazione a chi lo osserva.
E’ il prodotto di un’ osservazione della realtà da parte di un essere umano unico e irripetibile, diverso da tutti gli altri per biologia, esperienze e cultura, per questo motivo non può essere considerato una realtà oggettiva né tantomeno una proprietà degli oggetti.
Una persona daltonica può percepire solo alcuni colori, gli uomini hanno una sensibilità al colore ridotta rispetto le donne a causa del testosterone, i bambini sono molto più sensibili alla luminosità dei colori rispetto agli adulti che superano i 50 anni.
E che cosa dire poi dell’aspetto semantico dei colori legati alla cultura dei diversi paesi?
Nel mondo occidentale il bianco è utilizzato in celebrazioni religiose legate alla nascita di una vita e al matrimonio mentre nel mondo orientale è tradizionalmente indossato per rituali funebri e per rendere riconoscibili le donne che stanno portando un lutto.
Ma il punto di vista che più ha attirato la mia curiosità e spinto a studiare ed introdurre il test RAH Colour nei miei servizi è il colore come emozione legato alla nostra memoria, ai nostri ricordi.
Uno stesso colore suscita reazioni diverse in ogni persona che lo osserva perché porta con sé un messaggio più profondo legato alle emozioni che si sono agganciate ad esso durante un’esperienza significativa della vita.
Lo stesso colore può attrarre, respingere o, nel caso in cui non ci sia ancora un ricordo legato ad esso, lasciare indifferente chi lo osserva.
Ognuno di noi ha il proprio concetto mentale di un colore, che non include soltanto informazioni come la sua luminosità, saturazione, tonalità, significato culturale ma anche informazioni uniche che riguardano i concetti associati ad esso come amore, gioia, felicità, meraviglia, successo, fastidio, dolore, separazione.
Ad esempio, quando vedi il verde in realtà attivi un insieme di pattern nel cervello che rappresentano le tue esperienze passate e le emozioni che hai provato in presenza di quel colore.
Questo significa che sarai più propensa ad acquistare oggetti di quel colore o a leggere più volentieri i post di una persona che utilizza quel verde nella grafica dei suoi post o nei vestiti che indossa nelle fotografie pubblicate.
Riesci a vedere la potenza di questa scoperta?
Se la risposta è si, ti chiedo di essere coraggiosa e di ricercare ciò che ti rende davvero unica anche nella scelta dei colori del brand anziché utilizzare quelli che rappresentano l’essenza di un’altra persona o il trend dell’anno.
Il colore diventa un ponte tra ciò che hai dentro e il mondo là fuori.
Il risultato finale potrebbe essere la stessa palette colori di un’altra professionista ma il percorso per arrivarci e il significato di ogni singolo colore che utilizzerai risuonerà dentro di te, ti renderà felice ogni volta che lo utilizzerai perché avrà un legame profondo con i ricordi felici della tua vita.